Siamo il gruppo folk di Sedilo, paese del centro Sardegna famoso per l'Ardia in onore di San Costantino, nato nel 2017 e costituito da ballerini giovani e adulti con esperienza e passione pluriventennale per il ballo tradizionale. Nel corso degli anni ci siamo esibiti con altri sodalizi in numerose piazze della Sardegna, nella penisola e all'estero.
I balli che eseguiamo sono quelli caratteristici di Sedilo e della zona del Guilcier alla quale appartiene il nostro paese. In particolare ci esibiamo in su passu, sa dantza, su bicchiri o ballu tzoppu, su ballitu, su passu 'e tres e su passu torrau. Le nostre danze, nella loro diversità, mettono in risalto l'abilità dei ballerini che le interpretano con la maestria col proprio talento.
L'abito tradizionale di Sedilo dell'uomo e della donna sono costituiti da tessuti tipici: orbace, lino, cotone, pannetto, lana Tibet, velluto e broccato. I colori dominanti sono il bianco ed il nero.
L'indumento indossato dalle donne è composto da un copricapo bianco arabeggiante: sa tiazola, dalla camicia bianca di cotone finemente ricamata e plissettata, il corsetto di broccato su bustu viene indossato sopra la camicia, esso è l'unica parte colorata del costume femminile che rimane quasi del tutto nascosto, è possibile vederlo solo nella parte posteriore del costume. Sopra il bustino è indossato su zippone, un indumento di colore nero a maniche lunghe plissettato e ricamato. La gonna in lana Tibet nero e il grembiule ricamato completano il vestiario, sono chiamate sa unnedda e sa fardita.
Il costume maschile รจ molto semplice. E' costituito dal copricapo in pannetto nero che viene chiamato sa berrita longa dalla sua forma allungata. La camicia è bianca, ricamata e plissettata sul petto. Viene indossata sotto su zippone, indumento in velluto nero a maniche lunghe con due strisce di bottoni parallele nella parte anteriore. Sopra quest'ultimo viene posto il gilet in pannetto nero o pelle di vitello rosso è chiamato sa este. I pantaloni, sos cartzones, sono in lino bianco sopra i quali viene indossata una gonnellina in orbace nero orlata col velluto nero chiamata sas cartzas. L'ultimo pezzo è costituito dai gambali in orbace nero chiamati sas mesas cartzas.
Tanto tempo fa, nel nuraghe di Thalasai viveva Eurania, la bella figlia del marchese. Si affacciava ogni giorno alla finestra per ammirare il paesaggio e per cantare. Un giorno, un giovane chiamato Florindo la vide e se ne innamorò. Era povero e per questo non la poteva sposare, perciò Eurania diventò triste e non cantò più.
Florindo ogni sera andava al nuraghe per cantarle qualche canzone e farla stare meglio. Un giorno le disse che sarebbe andato in oriente in cerca di fortuna e poterla finalmente sposare. «Tornerò fra cinque anni», le disse.
Nella vicina collina, quella di Iloi, c'era un altro nuraghe dove abitava un marchese. Egli si era invaghito della bella Eurania e la voleva sposare, ma ella non voleva e per questo dichiarò guerra alla sua famiglia. Ci furono molti morti ed Eurania ed era affranta e si sentiva in colpa per tutta questa violenza nata a causa del suo rifiuto.
Una mattina, appena alzata, Eurania si ricorda della promessa di Florindo: erano passati cinque anni, ma lui ancora non era tornato. Pianse per giorni strappandosi i capelli dalla disperazione. Decise quindi di recarsi dal marchese la mattina dopo per concedersi in sposa, a condizione che la guerra finisse.
Sale a cavallo e si dirige verso la collina sovrastata da nuraghe di Iloi e mentre passa il ruscello a valle della collina tutti smettono di combattere. Il marchese prepara quindi una grande festa e le due famiglie si giurarono la pace nelle rive del Tirso.
Durante i festeggiamenti, mentre tutti erano felici e si divertivano, Eurania rimase da sola in disparte e guardava triste il padre cercando il suo perdono per la scelta che aveva dovuto fare. Tutt'a un tratto elle bevette qualcosa e morì. I canti di gioia si trasformarono in canti di morte.
Poco dopo si sentì in lontananza una triste canzone d'amore, era Florindo che tornava dall'oriente. Al suono delle sue note, la bella Eurania si risvegliò, guardò il suo Florindo e spirò. Il ragazzo, vista la scena, corse via addolorato e non se ne seppe più niente. Il giorno dopo, vicino al nuraghe di Thalasai, venne trovata la croce d'onore di Florindo e il suo organetto fatto a pezzi.
Intestazione: Gruppo Folk Thalasai
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Indirizzo: Via Amsicora n. 7 - 09076 Sedilo (OR)
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